Un ossimoro: il letargo di Primavera
La sospensione della vita attiva, in questo periodo di quarantena per il virus che ancora si aggira nell’aria che respiriamo, evoca la sensazione di essere in letargo, nonostante sia Primavera, la stagione del risveglio! Un letargo vigile, che dilata lo scorrere del tempo, che sta agendo un surreale assopimento delle sensazioni. La valanga di eventi inimmaginabili, scanditi da cifre e percentuali degli effetti mortiferi del contagio virale, ha reso necessario attivare meccanismi di difesa in grado di filtrare l’enorme portata delle emozioni, per non esserne sopraffatti. Nella settimana santa, che conduce alla Pasqua, sembrano aprirsi spiragli di luce che inducono a ipotizzare una prossima tregua. Intanto, però, è necessario continuare nei comportamenti di tutela per sé e per gli altri, affinché si possa pian piano riprendere il risveglio di primavera, insieme alla ricostruzione della propria vita di relazione con la consapevolezza che richiederà tempo, sia per viverne la fisicità sia per goderne per come si era abituati.
Ci approssimiamo a una Pasqua che oggi più che mai rappresenta un passaggio dal prima al dopo, dalla morte alla vita, dal buio alla luce. Nessuno uscirà dalla quarantena, che oggi più che mai si sovrappone alla Quaresima, come ne è entrato, ma sicuramente ognuno sarà impegnato nel proprio cantiere interno per avviare nuovi progetti di vita, cercando di guardare a nuove mete e a nuovi obiettivi, anche se si è nell’età over, perché oggi più che mai il tempo si coniuga al presente, indicativo di una strada da percorrere passo dopo passo, per raggiungere la pasquale Resurrezione della Psiche.
Sira Sebastianelli
psicologa-psicoterapeuta
www.sirasebastianelli.it