Ultimo bacio?
L’emergenza sanitaria in cui vive il mondo intero in queste ultime settimane, in seguito al pericolo di diffusione del Corona Virus, ha sicuramente portato, utilmente, a focalizzare l’attenzione su quei gesti di quotidiana abitudine come lavarsi le mani, ma anche, inopportunamente, a guardarsi intorno con circospezione per cercare di individuare portatori di virus modificando, inconsapevolmente, atteggiamenti spontanei come baciare amichevolmente persone conosciute da molto tempo. Certo, la paura è portatrice del dubbio e, di conseguenza, se si deve scegliere se baciare o non baciare, l’astensione è automaticamente prevedibile. Purtroppo, quando s’innesca il meccanismo della paura, il pensiero razionale, che porterebbe a considerare l’assenza di pericolo nel baciare un amico o un’amica, che non sono cacciatori di virus per professione, è prevaricato dall’istinto di conservazione che produce la fuga! Come fare per evitare che il bacio sia relegato a un apostrofo rosa tra le parole t’amo? Sicuramente il buon senso aiuta, oltre alla giusta informazione che consentirebbe di discernere tra il possibile e l’impossibile rischio di contagio.
La consapevolezza del timore che si percepisce nell’aria, più del virus, aiuta a creare i confini tra il certo e l’incerto, ma aiuta anche a comprendere il senso della propria paura e a non farsene vittima, onde evitare di agire meccanismi di fuga quando s’incontra un amico o un’amica e manifestare l’affetto anche con un bacio. Nell’età over la sensazione di maggior vulnerabilità può produrre timori, ma il modo migliore per superarli è condividerli con le persone amiche in momenti di divertimento e di aggregazione, per ridimensionarli e non lasciarsi contagiare da un virus molto più pericoloso, che è quello della solitudine.
Sira Sebastianelli
psicologa-psicoterapeuta
www.sirasebastianelli.it