MEZZANOTTE

Il limite della notte che segna il passaggio da un giorno a un altro è la mezzanotte. I dodici rintocchi, che risuonano nell’immaginario collettivo come l’inizio dell’ignoto, dell’oscurità impenetrabile a qualunque tipo di luce, acuiscono i cinque sensi per captare il sapore della notte attraverso suoni, odori, ombre impalpabili. Il buio porta con sé le paure dell’infanzia, l’imperscrutabile mondo onirico che accompagna il sonno, i ricordi del passato remoto e l’attesa del nuovo giorno. La notte, nella sua ambivalenza tra fascino e angoscia, è la compagna delle ore della vita vissuta in una dimensione inconscia, ma non per questo priva di significato. Mezzanotte è per definizione al centro della notte, tra il prima e il dopo, tra il passato e il futuro, nell’attimo del presente. Nel mese di dicembre ci sono due accadimenti che sottolineano passaggi significativi a mezzanotte: Natale e Capodanno. Quest’anno, causa Covid, il confine della mezzanotte è anticipato, spostato in altro orario che ancora di più obbliga a vivere simbolicamente il Natale e intimamente l’inizio del nuovo Anno.
Per le over e per gli over, le festività arrivano con nostalgia, malinconia e solitudine, per non poterle trascorrere con i propri cari e nei luoghi cui erano soliti recarsi, ma importante è porre l’attenzione su quanto simbolicamente rappresenti il Natale e il passaggio al nuovo Anno. Oggi più che mai la nuova vita si deve poter accogliere per rinascere in un Mondo Nuovo, dopo aver attraversato il guado delle difficoltà, delle paure e delle malattie. Il 2020, caratterizzato da eventi inimmaginabili, ha richiesto tanta energia, tenacia e resistenza, lasciando tracce indelebili, nel corpo e nell’anima. Proprio per elaborare il passato e prepararsi al futuro, vivere il presente aiuta a rimettere al centro la propria esistenza per il cammino da percorrere nel nuovo anno, attraversando il confine della mezzanotte senza paura, nella certezza di un nuovo giorno.
Sira Sebastianelli
psicologa-psicoterapeuta